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Il segmento testuale Concetto Marchesi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 54Analitici , di cui in selezione 6 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Giorgio Valgimigli, Concetto Marchesi, amico di casa Valgimigli in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - marzo - 31 - numero 2

Brano: [...]uit of tears. / Pluck and devour! » (Orrida fame ha la sua ora. / Stràppati il cuore, sangue salato, frutto di lacrime. / Stràppa e divora!). La poesia di Ungaretti:
E' ora famelica, l'ora tua, matto. Lo fanno, tanti pianti,
Strappati il cuore. Sempre di piú saporito, il tuo cuore.
Sa il suo sangue di sale Frutto di tanti pianti, quel tuo cuore,
E sa d'agro, è dolciastro, essendo sangue. Strappatelo, mangiatelo, saziati.
ARIODANTE MARIANNI
CONCETTO MARCHESI, AMICO DI CASA VALGIMIGLI
Limitare il discorso all'aneddoto? Mi sembrerebbe di diminuire una figura come quella. Ma di Concetto Marchesi maestro di scuola, studioso, scrittore, politico, altri, ben altri, hanno parlato e scritto. Sarà dunque necessario, in occasione di una conversazione come questa qui a Messina, collegare ricordi minimi a fatti grandi, senza aver la pretesa di far storia ma di parlare semplicemente dell'affetto che ci ha legato per tanti anni e che non è mai venuto meno.
Entro, ogni giorno e piú volte al giorno, nel mio studio, e all'altezza dell'occhio trovo il suo sorriso. Non c'è dedica nella fotografia, ma pare che Marchesi non abbia mai fatto dediche. Guardandolo penso alle parole di Renato Guttuso: « E[...]

[...]sceccu ». E Marchesi si divertiva molto e se lo `faceva raccontare. Era la sua « picciridda » e nelle lettere di Marchesi alla nostra casa (alcune si saranno purtroppo perdute come tutte quelle del babbo a Marchesi) e che Iginio De Luca pubblicherà e di cui ha dato un saggio anticipatore a Vilminore, ben 95 (208 al babbo, 13 a me, 2 alla mamma) sono indirizzate a lei. Mia sorella fu a lungo ammalata e costretta a frequenti soggiorni in montagna: Concetto Marchesi le scriveva, spesso dandole buffonesche notizie di colleghi ed amici, per rincuorarla e « farla stare allegra ». Se i silenzi diventavano lunghi ecco uno dei due chiedere all'altro perché fosse « sciamato ». In una delle lettere (L. 27729) racconta la sua avventura alpinistica. Marchesi era, direi, uomo di mare, ma la sua consuetudine con noi e con altri amici lo portò a frequentare le montagne, prima quelle della Garfagnana e poi le Dolomiti. Già in età matura (nel '29 aveva superato i 50) si mise in capo di far roccia ed effettivamente gli occorse un brutto incidente scalando la Croda Rossa[...]

[...] di lui Marchesi alla Erse (L. 2939): « assicura Enrico Camagna, il mio Camagneddu, che l'ho sempre nella memoria e nel cuore e ricordo ogni angolo di quella baracca messinese che conobbe la
nostra indimenticabile convivenza ». Di un affetto, di una amicizia devota a Marchesi e a mio padre che poche volte credo si possa riscontrare. C'è una bellissima fotografia dei tre sul cui retro è scritta una strofa, attribuita, dall'ignoto trascrittore, a Concetto Marchesi. Ho ritrovato una cartolina di P. E. Lamanna
a mia madre (251123) con la stesura completa della poesia e questo mi fa dubitare che l'attribuzione a Marchesi sia esatta. Dice la poesia:
C'è a Galati una casa diruta / dov'a notte il cuculo si lagna / dove un giorno fioriva a Camagna / un cespuglio di rose nel cuor! — dove il di 25 novembre / son venuti Manara e Lamanna; / ma crediamo (se il cuor non c'inganna) / non doverci tornare mai piú. — Ambedue sulle rive dell'Arno / abbiam posto i modesti penati: / a Gentile saremo assai grati / se sull'Arno ci vuol mandar. — Vero è ben che, se il grec[...]

[...]ue lente passeggiate con il babbo, quelle passeggiate dei vecchi che si interrompono ogni tre passi, Cazzaniga ricordava tutto di Messina. E sembrava fosse stato (e forse era veramente stato) l'anno piú bello della loro vita. « ... il Barbi, ti ricordi il Barbi?... e Marchesi? quella volta che lo accompagnaste tutti a fare l'esame di medicina legale e parlammo di Tacito e di Seneca e fini che gli diedi la lode... ».
Luigi Russo in un Ricordo di Concetto Marchesi (« l'Unità » 15257) parla dell'amicizia fra Marchesi e il sor Attilio, oste in Trastevere. Ed io potrei ricordare il sor Gino, oste toscano a Padova, dove per anni Marchesi prese i pasti quotidiani e dove molte volte con il babbo o anche da solo io fui attento commensale davanti al fiasco di ottimo Chianti. E potrei ricordare il suo tratto con la gente semplice, lo stradino, il portiere, il bidello del Liviano, Attilio Agostini che tanta parte ebbe nel periodo del rettorato tenuto sotto il tallone tedesco.
VARIETÀ E DOCUMENTI 207
E ancora potrei raccontare una fredda e nevosa giornata del f[...]

[...]oichomai, me ne vado.
GIORGIO VALGIMIGLI
Nel corso di questa conversazione messinese del dicembre '78 mi riferivo a: IGINIO DE LUCA, Corrispondenza MarchesiValgimigli, in Atti del Convegno di studi a cura del Circolo culturale Carlo Cattaneo, Vilminore di Scalve 2223 maggio 1976, in corso di pubblicazione presso Scheiwiller, Milano (le lettere citate con la data preceduta dalla lettera L si trovano nel testo integrale in questa pubblicazione); CONCETTO MARCHESI, Scritti politici, Roma, Editori Riuniti, 1958 (abbreviazione SP); Ezio FRANCESCHINI, Concetto Marchesi, Padova, Antenore, 1978 (abbreviazione CM); C. MARCHESI, Il libro di Tersite, Milano, Mondadori, 1950 (abbreviazione Tersite); MANARA VALGIMIGLI, Giosuè Carducci cinquant'anni dopo la morte, « Atti Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti », 195556, tomo cxiv, pp. 195198.



da «Belfagor» Antichità in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - novembre - 30 - numero 6

Brano: IL « MARCHESI » DI ANTONIO LA PENNA
1. Marchesi, la filologia tedesca, il marxismo. — Nel maggio del 1979, in un convegno per il centenario della nascita di Concetto Marchesi e di Manara Valgimigli, Antonio La Penna lesse una relazione sulla formazione di Marchesi come critico letterario. Ora la relazione, rielaborata e molto ampliata, è divenuta un saggio d'insieme su Marchesi: un saggio denso ed essenziale, che per la prima volta ci dà un'immagine complessiva e convincente di una personalità cosí tormentata, cosí ricca di fascino e di aspetti sconcertanti.
Precedenti autori di libri e articoli su Marchesi hanno creduto di metterne in piú viva luce il valore negando le contraddizioni dell'uomo e dello studioso. La Penna ci presenta un Marchesi fortemente contrad[...]

[...] [...] Sarebbe strano che noi dovessimo ricorrere a forzature unitarie proprio nell'interpretare Marchesi, che fu cosí attento alle inquietudini, alle incoerenze, alle contraddizioni dell'animo umano. Neppure nel giudizio morale, per es. a proposito dei giuramenti prestati alla monarchia e poi al regime fascista o della sua permanenza nel rettorato dell'Università di Padova sotto la repubblica fascista, è lodevole ricorrere a for
* A. LA PENNA, Concetto Marchesi: la critica letteraria come scoperta dell'uomo; con un saggio su Tommaso Fiore, Firenze, La Nuova Italia (« Biblioteca di cultura », 152), 1980, pp. 138.



da Sebastiano Timpanaro, Il Marchesi di Antonio La Penna in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - novembre - 30 - numero 6

Brano: IL « MARCHESI » DI ANTONIO LA PENNA
1. Marchesi, la filologia tedesca, il marxismo. — Nel maggio del 1979, in un convegno per il centenario della nascita di Concetto Marchesi e di Manara Valgimigli, Antonio La Penna lesse una relazione sulla formazione di Marchesi come critico letterario. Ora la relazione, rielaborata e molto ampliata, è divenuta un saggio d'insieme su Marchesi: un saggio denso ed essenziale, che per la prima volta ci dà un'immagine complessiva e convincente di una personalità cosí tormentata, cosí ricca di fascino e di aspetti sconcertanti.
Precedenti autori di libri e articoli su Marchesi hanno creduto di metterne in piú viva luce il valore negando le contraddizioni dell'uomo e dello studioso. La Penna ci presenta un Marchesi fortemente contrad[...]

[...] [...] Sarebbe strano che noi dovessimo ricorrere a forzature unitarie proprio nell'interpretare Marchesi, che fu cosí attento alle inquietudini, alle incoerenze, alle contraddizioni dell'animo umano. Neppure nel giudizio morale, per es. a proposito dei giuramenti prestati alla monarchia e poi al regime fascista o della sua permanenza nel rettorato dell'Università di Padova sotto la repubblica fascista, è lodevole ricorrere a for
* A. LA PENNA, Concetto Marchesi: la critica letteraria come scoperta dell'uomo; con un saggio su Tommaso Fiore, Firenze, La Nuova Italia (« Biblioteca di cultura », 152), 1980, pp. 138.
632 SEBASTIANO TIMPANARO
zature per giustificare tutto: guardiamo Marchesi come egli guardò Seneca, cercando di capire, non di condannare o giustificare tutte le sue debolezze. Chiunque discute di queste cose, dovrebbe prima leggersi il suo saggio su Seneca.
Ogni studio critico, ma piú che mai uno studio su una personalità di questa natura, esige da parte dell'autore la compresenza di due doti e di due atteggiamenti: da un lato quel dista[...]

[...] lucida amarezza, aspetti torbidi della psicologia umana che appartengono ad « ogni tempo » (p. 35). E anche Seneca, l'autore prediletto da Marchesi, è da lui, forse troppo, umanamente compreso per le sue incoerenze e debolezze politiche ed è poi esaltato per la sua tormentata interiorità morale da un lato, per il suo « cosmopolitismo » dall'altro: due fermenti entrambi dissolutori del nazionalismo romano.
Per quante riserve si debbano fare sul concetto marchesiano di « umanità eterna », è indubbio che la contrapposizione homocivis ha dato al critico una chiave preziosa per comprendere i valori piú profondi della letteratura latina, che non nascono dall'adesione al patriottismo e all'imperialismo romano, ma (tranne l'età arcaica, che del resto è già un'età piena di cultura e ha un suo complesso rapporto, messo in luce forse meglio che da
4 Cfr. la testimonianza riportata da Cu. O. BRINK in « Annali della Scuola Normale », ser. In, viii, 1978, p. 1225 s.
644 SEBASTIANO TIMPANARO
chiunque altro da Scevola Mariotti, con l'alessandrinismo: cfr. « Belf[...]



da Ariodante Marianni, Modelli arabi e joyciani di Ungaretti in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - marzo - 31 - numero 2

Brano: [...]uit of tears. / Pluck and devour! » (Orrida fame ha la sua ora. / Stràppati il cuore, sangue salato, frutto di lacrime. / Stràppa e divora!). La poesia di Ungaretti:
E' ora famelica, l'ora tua, matto. Lo fanno, tanti pianti,
Strappati il cuore. Sempre di piú saporito, il tuo cuore.
Sa il suo sangue di sale Frutto di tanti pianti, quel tuo cuore,
E sa d'agro, è dolciastro, essendo sangue. Strappatelo, mangiatelo, saziati.
ARIODANTE MARIANNI
CONCETTO MARCHESI, AMICO DI CASA VALGIMIGLI
Limitare il discorso all'aneddoto? Mi sembrerebbe di diminuire una figura come quella. Ma di Concetto Marchesi maestro di scuola, studioso, scrittore, politico, altri, ben altri, hanno parlato e scritto. Sarà dunque necessario, in occasione di una conversazione come questa qui a Messina, collegare ricordi minimi a fatti grandi, senza aver la pretesa di far storia ma di parlare semplicemente dell'affetto che ci ha legato per tanti anni e che non è mai venuto meno.
Entro, ogni giorno e piú volte al giorno, nel mio studio, e all'altezza dell'occhio trovo il suo sorriso. Non c'è dedica nella fotografia, ma pare che Marchesi non abbia mai fatto dediche. Guardandolo penso alle parole di Renato Guttuso: « E[...]



da Cesare Musatti, Varietà e documenti. Freud e l'ebraismo in KBD-Periodici: Belfagor 1980 - novembre - 30 - numero 6

Brano: [...]atologica ecc. Ma per il motto di spirito mi trovai nei pasticci.
Non potevo attingere anch'io alle storielle ebree, perché eravamo in piena campagna razziale, e rischiavo di mancare di riguardo verso gente già perseguitata, oltre che di espormi personalmente, giacché mi trovavo io pure in acque agitate. Cercai allora nella produzione umoristica di altre culture, a partire dai classici della letteratura latina, provando a farmi anche aiutare da Concetto Marchesi, il maggiore latinista di allora, col quale avevo quotidiani rapporti all'Università di Padova.
Ma non trovai nulla che mi potesse servire. Il Witz, il motto di spirito ebraico, su cui Freud aveva costruito la sua teoria per questo genere di produzione, mi apparve qualche cosa di pressoché unico, difficilmente ripetibile in letterature e culture diverse. Fui cosí costretto a limitarmi ad esporre nel Trattato la teoria quale Freud l'aveva enunciata, rinunciando a qualsiasi esempio dimostrativo. Questo ovviamente non significa che non vi siano altre forme di spirito. Ma solo che Freud ha potut[...]



da Concetto Marchesi, Sentenza di Morte in KBD-Periodici: Rinascita - Mensile ('44/'62) 1944 - numero 2 - luglio

Brano: [...]oggi alla tregua vogliono disarmare i patrioti e rifocillare gli assassini nazisti e fascisti perchè indisturbati consumino i loro crimini.
La spada non va riposta finchè l'ultimo nazista non abbia ripassato le Alpi, l'ultimo traditore fascista non sia sterminato. Per i manutengoli del tedesco invasore e dei suoi scherani fascisti, senatore Gentile, la giustizia del popolo ha emesso la sentenza : Morte !
CONCETTO MAItCHHsI
Questo articolo di Concetto Marchesi venne pubblicato sul numero 4 (marco 1944) della rivista del Partito comunista La nostra lotta, che si pubblica clandestinamente nelle regioni occupate dai tedeschi. Esso venne Scritto in risposta a un miserando e vergognoso appello di Giovanni Gentile alla
concordia s, cioè al tradimento della patria, apparso sul Corriere della .Cera fascista. Poche settimane dopo la divulgazione di questo articolo, che suona come atto di accusa di tutti gli intellettuali onesti contro il filosofico bestione, idealista, fascista e traditore dell'Italia, la sentenza di morte veniva implacabilmente eseguita d[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Concetto Marchesi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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